In questo periodo si fece strada la convinzione che le città non potessero più accontentarsi del sistema scolastico medioevale, della cultura monastica e di quella delle grandi sedi universitarie, con un apparato insufficiente di luoghi dedicati all'istruzione dei laici: con l'Umanesimo vi furono risposte più consone alle nuove sensibilità, che posero però le premesse per ulteriori domande, dilemmi e rivendicazioni che segnarono i decenni successivi e che culminarono nel XVII e XVII secolo.
Di qui partì la lunga e fortunata stagione dell'insegnamento letterale modernamente inteso, tanto che oggi si difiniscono umanistiche propio le discipline di carattere letterario e filosofico.
La medievale gerarchia dei saperi, con a capo la teologia, la filosofia sua ancella e le discipline tecniche ridotte sullo sfondo con la medicina e il diritto dotati di un entità propria, cambiò a favore di una concezione disposta a riconoscere il carattere autonomo dei singoli saperi.
L'affermarsi delle scienze empiriche determinò uno sviluppo senza precedenti del quadrivio e il riconoscimento di un'istruzione tecnica dotata di sedi e tempi specifici.
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